In vista di Matera Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo 2026, le organizzazioni della società civile materana e lucana hanno lanciato un appello pubblico, già sottoscritto da 27 organizzazioni culturali, affinché la Città e la Regione si schierino con chiarezza per la pace e contro ogni complicità culturale con le politiche di occupazione e genocidio portate avanti dal governo israeliano.
L’appello chiede che venga assunto, con delibera ufficiale, l’impegno ad aprire spazi di riconoscimento e visibilità ad artisti, attivisti e intellettuali israeliani e palestinesi che, con opere e iniziative culturali, promuovono la pace, la giustizia e la riconciliazione;
escludere dal programma istituzioni e soggetti governativi legati allo Stato di Israele o artisti che sostengono attivamente le politiche di genocidio e occupazione.
“Matera – dichiarano i promotori, Amabili Confini, L’Albero, Matera Letteratura, Casa Netural e Risvolta – è stata Città della pace e dell’insurrezione contro il nazifascismo e non può permettere che la cultura diventi oggi strumento di legittimazione e normalizzazione dell’ingiustizia. Vogliamo che Matera 2026 sia un luogo autentico di dialogo e di dignità, non di silenzi o complicità”.
L’appello, ispirato ai principi della Anna Lindh Foundation e della Union for the Mediterranean, ribadisce il ruolo centrale della società civile e della cultura come strumenti di dialogo e crescita collettiva.
Invito alle organizzazioni culturali
Le organizzazioni culturali interessate sono inviate a sottoscrivere l’appello entro il 21 settembre 2025, per chiedere che quanto proposto sia deliberato con urgenza in modo da guidare e orientare al meglio le scelte degli organismi organizzatori e permettere così che Matera 2026 diventi davvero luogo di pace, dialogo e verità.
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Per adesioni, informazioni e contatti:
info@materaletteratura.com
